Secondo figlio si o no?

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Sono passati i primi tempi dalla nascita del nostro bimbo/a, abbiamo allattato, svezzato, cullato e addormentato, gattonato, ci siamo curvati a tenere le sue manine mentre faceva le prove generali di camminata, anche per ore, rischiando la scoliosi; abbiamo rischiato i primi 3-4 infarti mentre ci scappavano per strada o al supermercato. Si avvicina il momento di iniziare l’inserimento al nido.

Siamo al giro di boa. Finalmente il piccolo è diventato un po’ più autonomo, gioca da solo e corre senza cadere ogni 10 minuti, sa andare sullo scivolo da solo e cammina con la mano (diciamo che per quest’ultimo aspetto devo lavorarci ancora). Ora inizia il bello…illusi!!

Inesorabilmente arriva la domanda: “beh…., mica lo lascerete solo? quando il secondo?” Nel mio caso questa domanda mi è arrivata quando Matteo aveva 2 mesi, quando passavo le giornate in pigiama e con i capelli che facevano invidia ai produttori di film horror.

Secondo che? Ti viene da rispondere così, per dispetto. Solo che, nei fatti, il pensiero ti ha già sfiorato in più occasioni, quando adesso ricordi le ore passate accoccolate a lui mentre lo allattavi con una musichetta dolcissima che faceva da sottofondo, quando ti abbracciava e ti baciava. Hai immaginato di vederlo crescere con un compagno di vita..legati da un affetto unico. Hai immaginato lui chinarsi per prendere il fratellino o la sorellina dopo una brutta caduta.

Il secondo figlio è sempre lì, nascosto tra le pieghe della decisione di avere il primo. Come se aspettasse il suo turno di arrivare. Il pensiero di lui o di lei c’è da sempre e ti ha tenuto compagnia mentre crescevi l’altro.

Il dubbio di avere il secondo figlio è legittimo. Futuro incerto, motivi personali sono alla base della decisione di molte famiglie di avere il secondo figlio.

Purtroppo, a volte, è la stessa vita a dire no, per motivi di salute o semplicemente perché non viene e sono i no più dolorosi da accettare, quelli frutto di una non scelta.

Il secondo figlio è una gioia, ma quanta fatica. Un percorso che già conosci perché stai vivendo i fatidici terribili 2 anni di tuo figlio, perché la sera arrivi sfinita dopo una giornata ad evitargli che si faccia male e perché tuo figlio sta facendo le prove per diventare un futuro scalatore.

Le mamme di figli unici e figlie uniche hanno più energie da riservare ai loro piccoli, li curano di più, li seguono e trascorrono molto tempo con loro. È preziosa questa opportunità. Sono bambini con tanti interessi e moltissimi amichetti. Con un marito figlio unico è così, super coccolato nonostante i suoi 41 anni, non ha mai sofferto la mancanza di un fratello, almeno è quello che lascia vedere.

Io personalmente non la penso così in quanto non sono figlia unica, ma cresciuta con un fratello più grande.

La scelta di avere il secondo ha parecchi lati positivi. E inizia un’altra gravidanza, un’altra nascita, altri allattamenti, altri svezzamenti e tutta la fatica già fatta per il primo. È stato un sì magari convinto, magari casuale.

Un sì alla vita, una grande incognita sul futuro, un atto di coraggio compensato dalla felicità di vedere tuo figlio crescere con la consapevolezza di essere il punto di riferimento di un fratellino più piccolo e questo da farglielo capire sin dal primo istante.

Si ameranno, litigheranno, si odieranno per tutta la vita ma si cercheranno nel momento del bisogno.

Sì o no, scegliete sempre in sintonia con voi stessi. Sarà la scelta migliore che possiate fare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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