Tra i due e i 3 anni si è assistito a uno straordinario sviluppo delle abilità motorie del bambino: ha imparato a camminare in modo sempre più disnvolto, a correre, a saltare , a salire da solo sullo scivolo o su piccoli sgabelli, ma anche a controllare i suoi bisogni, a utilizzare il bagno e a occuparsi almeno in parte della sua igiene.

Queste conquiste si consolidano e si approfondiscono fra i tre e i quattro anni, un’età che segna in modo definitivo il passaggio dalla condizione di bebè a quella di bambino. I cambiamenti sul piano fisico e della mente sono davvero significativi e comportano un aumento dell’indipendenza rispetto ai genitori, soprattutto rispetto alla mamma.

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Desideroso di fare nuove esperienze, il bambino mette a frutto le conoscenze e le abilità che ha acquisito fino a questo momento per stabilire nuovi rapporti con gli adulti e con i coetanei.

Che cosa sa fare il bambino di tre anni

Dal punto di vista motorio, il bambino a tre anni raggiunge un equilibrio e una deambulazione sicuri, che gli permette di reagire agli imprevisti senza ricorrere aall’aaiuto degli adulti.

Il bambino è, inoltre, capace di afferrare gli oggetti anche solo con poche dita, oppure di trasportare dei contenitori pieni senza rovesciarne il contenuto. Riesce a plasmare delle forme con materiale morbido, come la pasta di sale o il didò; a tagliare con un coltello o con le forbici senza punte la carta e una stoffa leggera; a impastare vari ingredienti per farne delle “torte”; a travasare oggetti piccoli da un contenitore a un altro senza dispenderli; a selezionare oggetti minuti con le dita; a infilare perline e a incollare tra loro pezzetti di carta.

Riescono a vestirsi da soli: riescono a infilare i piedi nei fori delle mutande, la testa nelle magliette, i più abili anche i piedi nelle calze. Imparano piano piano a chiudere cerniere, allacciare bottoni e qualcuno anche le stringhe. Bisogna che i genitori spieghino ai piccoli come si fa, che si dotino di tanta pazienza e mostrino di avere grande fiducia nelle loro capacità, senza essere troppo esigenti e senza mai sostituirsi a loro. I bambini devono essere lasciati liberi, anche di sbagliare.

E’ anche il momento di di abbandonare il pannolino. I genitori devono essere attenti a capire quando è arrivato il momento, evitendo di prolungare oltre il dovuto la schiavitù del pannolino, vero e proprio fastidio del bambino ormai grandicello.

A tavola con gli adulti. Acquisire indipendenza nel mangiare è un passo fondamentale anche per la socializzane e lo sviluppo dei rapporti affettivi perchè sedersi  a tavola con la propria famiglia permette di ascoltare i discorsi dei grandi e di intervenire.

La conquista di un sempre maggiore coordinamento, dal punto di vista motorio e visivo,, permette al bambino di passare dagli scarabocchi al disegno e, più avanti, alla scrittura, attività che a un certo punto diventeranno predilette dai bambini e saranno incoraggiate da genitori e insegnanti, in quanto forme di espressione gratificanti e importantissime dello sviluppo.