S.O.S TATA: SCEGLI QUELLA GIUSTA

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Con il nuovo anno scolastico sono ricominciati anche gli impegni dei figli. Per un genitore stare dietro a tutto è impresa impossibile, specie se ha un impiego che lo impegna la maggior parte delle ore del giorno.

La soluzione? Una baby sitter. Ma sorge un grande dubbio: qual’è quella giusta?

Chi trova una tata trova un tesoro, si potrebbe pensare. Perchè la tata può diventare per il bambino una compagna di giochi, un’amica, un’educatrice. E per noi genitori una preziosa alleata, sulla quale fare affidamento per la gestione dei nostri figli, dopo l’asilo o la scuola, se non si può contare sulla disponibilità di parenti prossimi, nonni o zii.

Il pensiero nostro principale è quello di cercare una persona affidabile, in fondo nelle sue mani lasciamo il nostro bimbo.

Innanzitutto, capiamo le nostre esigenze: ci serve per alcune ore della giornata o per tutto il giorno, per la sera se vogliamo concederci una cena tra amici. Quel che ci serve è più che altro una bella compagnia per il nostro bimbo, che sia in grado di preparargli la cena e metterlo a nanna, mentre l’aspetto educatico può passare in secondo piano. Un supporto educatico è, invece, importante se la tata dovrà trascorrere con il bimbo tante ore in modo continuato.

L’età della baby sitter. A mio avviso conta molto. Una persona più giovane di solito è più forte e reattiva dal punto vista fisico e quindi più propensa a far praticare attività o a star dietro al bimbo al parco giochi. Una sonna matura potrebbe essere meno attiva ma avere maggiore esperienza nell’affrontare determinate situazioni, come la febbre o un capriccio.

Una giovane, inoltre, ha maggiore disponibilità ad adattarsi al metodo educativo e all’organizzazione della famiglia, mentre una donna dulta potrebbe essere meno malleabile, ma in compenso può dare un valido contributo derivato dalla tranquillità di sapere già come muoversi.

Altra domanda. ma la tata deve solo dedicarsi al bimbo o anche alle faccende domestiche o in cucina. Se deve anche cucinare e se riesce a organizzarsi con i tempi nel modo giusto, potrebbe trasformare la preparazione dei pasti in un gioco; senza contare che, in questo modo, vedendola trafficare per casa e in cucina la renderebbe più familiare agli occhi del bimbo.

Una volta individuata la tata, invitiamola per un caffè e per fare quattro chiacchiere con lei. Ovviamente, non deve mettersi subito all’opera ma diamole il tempo didi osservare il bimbo e cogliere il suo temperamento e al bimbo la possibilità di abituarsi alla novità. Inizialmente per lui non sarà semplice, la vedrò come una persona estranea e non le darà nessuna confidenza. Ogni cosa il suo tempo.

Sarebbe bene prevedere una sorta di inserimento, come si fa negli asili. Affianchiamo la baby sitter per qualche giorno se abbiamo il tempo; facciamole conoscere la casa e le abitudini del bimbo, farle vedere dove si trova l’asilo o la scuola frequentata dal bimbo, il parco e i luoghi dove abitualmente pratica attività libera, se fa piscina, se gioca a calcetto ecc.

Una volta acquisita la giusta confidenza, lasciamo solo il bimbo e la baby sitter, approfittando di una piccola commissione fuori casa e poi rientrare per stare insieme tutt’e tre.

Se notiamo che il bimbo non ha fatto storie o capricci possiamo affidarlo tranquillamente per il tempo stabilito.

Comunichiamo sempre ora di pasti, ora della nanna e, soprattutto (importantissimo) eventuali allergie del bimbo.

Fidiamoci del nostro istinto e del feeling che si stabilisce durante il primo incontro

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