Sport: perché aspettare i 5 anni

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Rinunciare allo sport perché pensiamo che sia troppo piccolo è un errore



Giocare all’aperto, camminare, correre, nuotare, psicomotricità e altro ancora.

L’Organizzazione Mondiale della sanità raccomanda ai genitori di far praticare attività fisica dai primi mesi di vita. .E’ la prima volta che l’OMS affronta argomenti come le ore di sonno, attività fisica e il tempo di esposizione a televisione e smartphone nei più piccoli. Segno che l’attenzione verso sovrappeso e obesità va posta fin da subito.

Torniamo allo sport.

La domanda principale da porsi è: con quale criterio scegliere lo sport giusto per nostro figlio?

Quale attività fisica sarà più adatta ai miei bambini? A quale età può cominciare a fare sport? Per la bambina sarà meglio la danza o il nuoto? …e per il maschietto, calcio o basket? Queste e altre domande si affollano nella mente del genitore alla vigilia dell’iscrizione del figlio ad un corso sportivo. Generalmente a settembre!

Riportiamo qualche sport e i benefici che ognuno di essi apporta sui nostri bimbi.

Il nuoto

E’ adatto a tutti i bimbi sin da piccoli. coinvolge le grandi masse muscolari, migliora la funzionalità respiratoria e cardiaca e favorisce uno sviluppo fisico armonioso.. E’ uno sport che non è condizionato dal clima e si può praticare in tutte le stagioni.

“Il nuoto è lo sport più completo”. Quante volte ti sarai sentito dire questa frase? Effettivamente il nuoto è consigliato fin da piccolissimi. I primi corsi veri partono dai 3 anni.

Viene generalmente sconsigliato solo ai bambini che hanno problemi di otite!

Psicomotricità

Nei primi anni dell’asilo, si può iscrivere il bambino a un corso di psicomotricità, un’attività a metà tra il gioco e la ginnastica che sviluppa tutta la muscolatura in maniera armoniosa e irrobustisce le ossa perché l’impatto con il terreno dei movimenti favorisce l’assorbimento del calcio

La psicomotricità educativa può rivelarsi utile per tutti i bambini, in particolare per quelli timidi e insicuri perché migliora la fiducia in se stessi e negli altri, oltre alla capacità di comunicare. E’ indicata anche per i bimbi molto vivaci che fanno fatica a concentrarsi.

Negli ultimi anni tra i genitori si sente sempre più parlare di corsi di psicomotricità: nelle scuole dell’infanzia e primaria questa disciplina è arrivata sotto forma di progetto educativo speciale e nelle palestre come corso per i bambini 2-6 anni prima di intraprendere altre discipline sportive.

 

La danza

Ballare non significa soltanto muoversi e divertirsi a ritmo di musica. Si tratta invece di una perfetta combinazione tra attività fisica, interazione sociale e stimolazione mentale.

La danza, infatti, migliora la qualità della vita in numerosi modi: salute, fiducia in sé stessi, auto-espressione, socializzazione, relax e divertimento.

Il beneficio principale è la corretta postura. La danza classica favorisce una giusta postura grazie al continuo lavoro dei muscoli dorsali e delle spalle, la colonna vertebrale si allunga.

A livelli più avanzati richiede impegno e disciplina.

Ginnastica artistica e ritmica

Esalta la concentrazione neuromuscolare e il controllo del corpo. Crescendo, richiede anche una notevole forza muscolare. Poiché l’età agonistica è precoce, i carichi di lavoro e la durata delle sessioni di allenamento possono essere pesanti.

Atletica leggera

Fino all’adolescenza meglio limitare questa disciplina e passare all’agonismo verso i 12 anni. Questa “pre-atletica” è ottima come base motoria e deve essere condotta con tempi e sforzi commisurati all’età del bambino. Partendo da movimenti semplici e istintivi, le attività si trasformeranno in corsa, salto e lanci

Le attività sono tutte finalizzate allo sviluppo delle capacità coordinative e all’ampliamento degli stimoli motori. Essendo uno sport principalmente individuale, i ragazzi imparano ad assumersi la responsabilità diretta dei propri successi o insuccessi.




Imparano che il successo personale è frutto esclusivamente del proprio impegno e della propria costanza negli allenamenti, perseguendo l’obiettivo di migliorarsi a qualsiasi livello si trovino.

si pratica all’aria aperta quando il clima lo permette.

Tennis e scherma

Anche questi sono sport individuali e favoriscono il senso di responsabilità e la concentrazione. I corsi si possono cominciare sin dai 6-7 anni ma è consigliabile abbinarli a un’attività che ripristini la simmetria (vedi nuoto).

Per l’agonismo meglio aspettare: 8 anni per spada o fioretto, 10 per la racchetta.

Sviluppano entrambi coordinazione, motricità e rafforzamento di busto, gambe… e vista!

Calcio

L’età adatta per cominciare a giocare a calcio è 7-8 anni: come accade per gli altri sport di squadra, infatti, prima di questa età il bimbo è troppo piccolo per capire certe regole e ricoprire ruoli.
I benefici di questo sport sono tanti: migliora la capacità respiratoria, stimola a comprendere lo spirito di squadra, favorisce la coordinazione, sviluppa velocità e resistenza.
Tuttavia, il calcio possiede due controindicazioni: sviluppa soprattutto gli arti inferiori e può incitare ad una competizione eccessiva (ma questo è una caratteristica di tutti gli sport praticati a livello agonistico).

Buon divertimento bimbi.

 

 

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