Manuale di sopravvivenza per neomamme

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1. Consigli per la buonanotte

Il sonno è importantissimo per lo sviluppo e la produzione di ormoni della crescita e nel sonno si consolidano tutte le informazioni ricevute durante il giorno. Ecco qualche consiglio che potrebbe aiutarvi se il bimbo fatica ad addormentarsi e per calmarlo se è agitato.

  1. Mettete il bimbo nella culla o nel lettino ancora sveglio.
  2. Cercare di distinguere le attività che svolge di giorno con quelle che dovrebbe fare la sera o la notte; quest’ultima è fatta per la nanna.
  3. Inventarsi il rito della buonanotte.

Io, ad esempio, scelgo insieme a Matteo le cose da fare prima di dormire, ma non sempre mi dà retta; scegliamo ad esempio un libro da leggere.

Cerco di non stimolarlo eccessivamente nelle ore serali.

Per i più piccoli consiglio qualcosa che stimola la calma del bambino ed è la Giraffina Baby Relax della Fisher Price

  • Portatela con voi quando andate a spasso con il vostro piccolino
  • 20 minuti di musica calmante, suono relax e suoni della natura
  • Base piatta e stabile con praticissimi piedini in gomma per appoggiarla sui mobili
  • Anello per collegarlo al passeggino o alla borsa dei pannolini

Sicuramente è errato lasciarlo piangere perché si pensa che prima o poi smetterà. Dobbiamo assecondare il suo bisogno di coccole o di mangiare.

Con mio figlio ho sempre adottato una tecnica particolare per farlo rilassare: luce soffusa, carezze sulla testa e sussurrare paroline all’orecchio. Questa tecnica, accompagnata da piccoli ticchettii su un oggetto che abbiamo vicino (un giochino per esempio) si chiama ASMR (la conosco grazie a qualche video su internet).

Se ne parla pochissimo, ma spopola sul web e ottiene milioni di visualizzazioni su YouTube.

Non è nient’altro che l’acronimo (inglese) di “Risposta autonoma del meridiano sensoriale”, definizione che potrebbe far apparire l’ASMR come un fenomeno molto più complicato di quanto invece non sia.

In cosa consiste? In un’ampia gamma di suoni e rumori, più in generale di stimoli uditivi (e/o visivi) di ogni tipo, che vanno dal sussurro al fruscio di un pennellino strofinato su un microfono, dallo schiocco di un bacio al tamburellare della dita su diverse superfici.

L’efficacia  è dovuta al fatto che è  rilassante rimandano alla memoria suoni ovattati e piacevoli come il sommesso brusio di una biblioteca, o il suono della voce di chi ci cullava per farci addormentare, magari raccontandoci una fiaba.

Provate, se non dovesse funzionare (specie nei bimbi più piccoli) allora è utile avvalersi di qualche supporto a loro piacevole. Un consiglio?

L’ippopotamo proiettore

2. Primi dentini

La dentizione è fastidiosa. Anche se il suo primo dentino rappresenta un traguardo importante, bisogna conoscere le tecniche per aiutare il bambino a superare questo ostacolo.

Ci sono dei consigli che potete seguire per ridurre il dolore della dentizione; li ho seguiti anch’io e voglio condividerli con tutte voi.

Il primo dentino spunta intorno ai 4-8 mesi ma ogni bimbo è a sé. Matteo, ad esempio, a 11 mesi.

Intorno ai 2 anni appariranno i secondi molari. All’età di 3 anni, dovrebbero avere un set completo di 20 denti da latte.

Spuntano nel seguente ordine solitamente:

  1. Incisivi centrali inferiori;
  2. Incisivi centrali superiori;
  3. Dentini ai lati.

I sintomi più comuni della dentizione possono riassumersi:

  • Mordere;
  • Sbavare;
  • Strofinarsi le gengive;
  • Ciucciare;
  • Essere irritabili;
  • Difficoltà a dormire;
  • Strofinarsi le orecchie;
  • Appetito ridotto;
  • Febbre bassa;
  • Gengive gonfie o sensibili.

Ma resistete, ce la farete entrambi. Una volta che i denti da latte inizieranno a spuntare, le cose miglioreranno e, a breve, vedrete i loro
splendidi nuovi sorrisi!

Nel frattempo, come consolarli?

Avere a portata di mano un massaggiagengive potrebbe essere molto utile. uno resistente con elementi morbidi o uno soffice con molte sporgenze.

Rinfrescate un panno bagnato o un massaggiagengive in frigorifero per alcune ore. Il freddo può dare sollievo alle gengive. Potete provare anche a massaggiarle con il panno.

Se vostro figlio è grande abbastanza da mangiare cibo solido, provate pietanze fresche come lo yogurt o la mela frullata.

Una soluzione anche divertente?

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3. Primi passi per crescere

Volete qualche consiglio per permettere al vostro bimbo di muovere i primi passi con serenità e, soprattutto, in piena sicurezza?

Fin dal primo giorno il vostro bambino comincia a muoversi, allena i muscoli, le articolazioni e tutte quelle strutture che gli serviranno per gattonare prima, e per camminare poi.

Nell’arco del primo mese il bambino abbandona i movimenti sussultanti di braccia e gambe, comincia a muoverle ritmicamente in modo coordinato e comincia anche a essere in grado di sostenere la testa..

Dal primo al terzo mese i movimenti casuali sono sempre più rari e, al terzo mese, il controllo dei movimenti della testa è completo.

Tra il quarto e il sesto mese comincia a rotolare su se stesso, si spinge avanti e indietro, si solleva sulle mani fino a mettersi seduto e, verso il quinto mese, comincia a muoversi in modo attivo.

Quando comincia a sollevare la testa, mettetelo sdraiato per terra e state accanto a lui, mostrandogli un gioco colorato e che emetta dei suoni per lui piacevoli. Questo lo incoraggerà a sollevare la testa

e ad esercitare i muscoli del collo e della schiena.

Consiglio Palestrina della Foresta Fisher Price

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 MOSTRICIATTOLI PREMI E Vai

Già verso il settimo mese il bambino comincia a manifestare il suo desiderio di muoversi, soprattutto imparando a strisciare sul ventre, cosa che avviene sia dopo che è caduto dalla posizione seduta, sia
perché nel suo continuo rigirarsi si ritroverà a pancia in giù.

A otto mesi, dopo essere riuscito ad avanzare sul ventre strisciando, comincerà a fare altri tentativi. Proverà a sollevarsi su braccia e gambe, dondolandosi avanti e indietro, per lasciarsi cadere su tutto
il corpo, a volte addirittura sbattendo il viso. Sebbene spesso questa “manovra” e la conseguente caduta possano essere anche dolorosi, pochi bambini si metteranno a piangere: la voglia di farcela è, in
questo caso, troppo potente e può compensare ogni disagio!

Infine, quando il bambino prova per la prima volta a coordinare il movimento delle braccia e delle gambe ritrova il riflesso natatorio (ossia il bambino muove braccia e gambe come se stesse nuotando) che si osservava già durante il primo mese, ed è un riflesso perfettamente normale.

Quando finalmente, dopo tanto (o a volte poco) “strisciare”, il bambino si muove sulle ginocchia e sui gomiti, si dice che “gattona” o va a carponi. Ogni bambino ha un modo caratteristico di gattonare
e molti non lo fanno proprio. Molti bambini, infatti, passano dalla posizione seduta a quella in piedi e imparano a camminare senza mai aver strisciato o gattonato.

Dopo un paio di mesi di gattonamento dapprima indietro e poi in avanti, intorno ai 9 mesi il bambino potrebbe essere in grado di stare in piedi, anche se in modo “traballante”.
In questa fase il bambino potrebbe aiutarsi con dei bellissimi e colorati supporti primi passi. Qualche esempio?

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Spero di avervi dato preziosi consigli. A presto
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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