Inserimento al nido: facile o difficile!
Il fatidico momento è arrivato. Inizia una nuova avventura per i nostri piccoli: il nido.
Nonostante sia stata una scelta ben accurata da parte di noi genitori, è vissuta con una certa preoccupazione in quanto rappresenterebbe il primo distacco dal nostro bimbo.
Sono tanti i dubbi e le domande legittime che troveranno risposta nel momento stesso dell’inserimento.
E’ normale che il nido rappresenta un luogo nuovo per il bambino e che potrebbe avere diverse reazioni , a volte potrebbe sorprendere noi genitori assumendo un atteggiamento sereno.
Sarebbe importante parlare al bimbo nel periodo precedente all’ingresso al nido per abituarlo al la nuova realtà che andrà ad affrontare.
I primi giorni del nido non è facile nemmeno per noi mamme emotivamente; quindi, sarebbe opportuno mantenere la calma per non trasmettere le ansie al nostro piccolo.
Non dobbiamo avere fretta ad inserirlo: ogni bimbo ha bisogno dei suoi tempi. Questi possono variare da 15 giorni a 4 settimane e, in determinati casi, anche più tempo, sempre con orario ridotto. Gradualità è la parola chiave in questa fase della vita del bambino.
lasciamo che i bambini portino con sé ilo gioco preferito, il suo orsetto o anche il suo ciuccio se serve per calmarlo e rilassarlo o anche una copertina con qualche goccia di profumo che usiamo spesso noi mamme e che il bimbo conosce bene.
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Racconto qui l’esperienza avuta con mio figlio Matteo.
Abbiamo iniziato l’inserimento giorno 8 ottobre a 22 mesi. Primo giorno, nonostante la mia presenza all’interno della classe, non si è staccato da me. l’educatrice cercava in tutti i modi di coinvolgerlo nei giochi con altri bimbi, nel ballo e in altre attività e lo stesso facevo io ma nulla da fare. Siamo entrati alle 09:30 per uscire alle 11:30. Secondo giorno, siamo usciti alle 10:30 perché Matteo non ne voleva sapere di stare in classe con altri bambini e piangeva in maniera incontrollata. Siamo tornati a casa con una forte delusione da parte mia per l’approccio negativo di mio figlio nei confronti del nido, delle bravissime educatrici. Terzo giorno è entrato in classe con mio marito mentre io sono rimasta nel salottino all’ingresso; dopo circa 45 minuti è uscito mio marito da solo e Matteo è rimasto con la maestra a giocare nel parco giochi del nido cercando di non farci vedere. Devo dire che è stato tranquillo con la maestra, cercava il suo contatto. Quarto giorno è entrato da solo, ha pianto solo nella fase del distacco ma poi fino alle 11:30 è stato tranquillo. Nei giorni a seguire è rimasto a casa per febbre e raffreddore. Immaginavo che dopo 4 giorni a casa dovevamo iniziare tutto da capo con l’inserimento: è entrato in classe piangendo in braccio alla maestra e sono andata a prenderlo alle 11:30 (ho preferito ancora l’orario ridotto d’accordo con le maestre). Io vedevo quello che faceva tramite delle foto scattate e pubblicate dalla responsabile del nido in un gruppo chiuso su facebook (sempre in braccio alla maestra o mano nella mano con lei). Queste foto sono pubblicate per far vedere a tutti i genitori le attività che svolgono i bimbi all’interno del nido. Sempre così per i successivi tre giorni perché purtroppo di nuovo febbre, tosse e raffreddore e tuttora a casa sotto cura.
Diciamo che ancora non posso dire che mio figlio è perfettamente inserito all’interno della struttura. Sapevamo, detto da tutti e anche dal pediatra, che il primo anno sarebbe stato difficile sotto il punto di vista salutare del bimbo, che sarebbe stato contagiato dagli altri bimbi ma non credevo dal primo mese quando ancora il clima consentiva di stare con le maglie a manica corta. Vedremo la prossima settimana quando si dovrà ritentare un nuovo inserimento.
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