Il bambino si avventura nel mondo: da 3 a 4 anni.

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Fra il terzo e il quarto anno il bambino inizia di solito ad affrontare qualche attività di gruppo, a frequentare qualche attività di gruppo, a frequentare la scuola dell’infanzia, a interagire con altri coetanei, in altre parole comincia un vero itinerario di socializzazione.

I più piccoli siedono l’uno accanto all’altro nel recinto della sabbia, pedalano su tricicli, plasmano delle forme con il pongo o con la plastilina o mettono insieme i mattoncini di plastica o di legno, a a tre anni difficilmente riescono a giocare insieme per periodi prolungati e in modo strutturato.

I più grandicelli, invece, più vicini ai quattro anni, stanno l’uno accanto all’altro per costruire insieme una torre o per giocare con le formine in spiaggia, o per fare a gara a spingere le automobiline il più lontano possibile; si creano un nascondiglio e vi ambientano un’avventura; o, ancora, giocano insieme con la casa delle bambole.

Attraverso queste attività il bambino di tre-quattro anni si avventura nel mondo. Per brevi periodi può restare separato dalle persone che gli sono più care, la mamma e il papà, i nonni; impara a conoscere nuovi compagni e a stabilire contatti emotivi piuttosto intensi con adulti e altri bambini fuori della cerchia familiare.

Si possono osservare rapidi progressi in molte direzioni, tuttavia a volte accade che lo sviluppo subisca un arresto o, addirittura, una regressione. facciamo qualche esempio. La maggior parte dei bambini ha ormai imparato a servirsi del vasino, ma talvolta possono verificarsi “incidenti” occasionali. A questa età i bambini corrono, si arrampicano, pedalano sul triciclo e alcuni sanno anche nuotare, ma appena hanno raggiunto una nuova abilità, come arrampicarsi o nuotare, talvolta si bloccano, riluttanti ad affrontarla di nuovo. E’ come si rendessero improvvisamente conto dei pericoli insiti nella capacità appena conquistata e perdessero momentaneamnete la loro sicurezza.

A questa età il rapporto con la mamma e il papà è molto intenso e affettuoso, anche se la conquista di una sempre maggiore autonomia passa necessariamente attraverso  dei comportamenti di rifiuto nei confronti delle richieste  degli adulti, e in particolare  della mamma.

Questo è poi anche il momento  in cui, talvolta, in famiglia arriva un secondo figlio e il bambino deve imparare a condividere con il nuovo venuto l’affetto materno. I piccoli che hanno potuto finora contare sulla illimitata disponibilità di una mamma amorevole e premurosa, scoprono ora che lei ha qualcun altro a cui badare.

Per questa e per altre ragioni ancora le esplosioni di rabbia possono diventare frequenti. E’ importante che i genitori si sforzino di capirne il significato e sappiamo comprendere anche i motivi per cui il figlio si comporta ora “da grande”, ora in modo infantile. Affrontare con lui il problema (ovviamente nei termini più semplici a lui comprensibili) è la via migliore per risolverlo.

La curiosità è una caratteristica di questa età. Il mondo è fonte di continue sorprese per i bambini, che traggono enorme piacere dalle nuove relazioni che sviluppano all’esterno della famiglia. Ma poichè il piccolo comincia a frequentare la scuola dell’infanzia e altri bambini, diventa più soggetto a disturbi e malattie quali raffreddore, tosse e mal d’orecchi.

Vivere con i bambini significa anche occuparsi di personcine indocili e poco concilianti. Ciò che vogliamo sottolineare è che possono essere deliziosi ma anche faticosi.: quindi è importante godere dei momenti di serenità, ma essere pronti ad affrontare anche le situazioni difficili.

 

 

 

 

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